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Lo spazio di innovazione digitale che mancava.

Raggiungici a: Corso Campano, 134, Giugliano in Campania (NA).

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HUB Spa ospite invitato a NEXT La Repubblica delle Idee (NAPOLI)

HUB Spa ospite invitato a NEXT La Repubblica delle Idee (NAPOLI)

Intervento al Next – La Repubblica degli Innovatori – nell’ambito delle giornate della Repubblica delle Idee di Napoli

Buongiorno a tutti e grazie a Repubblica e a Riccardo Luna di averci invitato al Next di Napoli.
Siamo qui in rappresentanza dei 70 fondatori di HUB spa, un progetto che nasce dalla domanda di innovazione di un gruppo di persone che avevano voglia di contribuire a rilanciare il nostro Mezzogiorno che sembra troppo distante dai cambiamenti che stanno scuotendo altre città del Pianeta.
Ma come organizzarsi? Non volevamo solo un progetto di rilancio culturale, quindi un’Associazione, nemmeno un progetto di esclusivo sviluppo sociale, quindi neanche una Cooperativa era la strada giusta, certamente non cercavamo una classica società che nascesse per fare profitto, ma nello stesso tempo volevamo che il nostro progetto si sostenesse da solo, senza contributi pubblici, senza l’aiuto di politici o mecenati interessati.

Volevamo mettere insieme uno spazio fisico e virtuale, utilizzando la Rete, uno spazio che fosse un attrattore e, nello stesso tempo, un moltiplicatore di opportunità, in pratica un HUB di persone, relazioni e idee, per tutti colori i quali cercavano un lavoro, avevano un’idea di impresa, desideravano un luogo per promuovere anche arte e cultura.

Volevamo poi raccontare a tutti i giovani studenti universitari che è possibile fare startup, realizzare la propria idea e la propria impresa, non fare solo i professionisti, i progettisti o i dipendenti per le imprese degli altri. Volevamo dire ai giovani che dopo la laurea possono fare anche gli imprenditori, realizzare oltre al progetto anche una vera “impresa”, nel senso di una serie di azioni imprevedibili per un obiettivo ambizioso che possa modificare le abitudini di vita degli uomini.

Insomma volevamo un progetto che sposava in pieno il nuovo paradigma dell’innovazione sociale.

Nel frattempo, mentre definivamo il progetto, cercavamo la forma giuridica più adatta e pensavamo alla ricerca dei fondi e delle risorse umane, la rete Internet apriva nuove opportunità:

– il crowdsourcing ovvero la possibilità di condividere idee e progettare a distanza utilizzando competenze diverse;

– il crowdfunding ovvero l’opportunità di cercare piccoli finanziamenti diffusi attraverso piattaforme che potevano consentirci di trovare il capitale economico necessario a lanciare la nostra startup;

– il coworking ovvero la nuova modalità di lavoro che si sta sviluppando in molti Paesi del mondo e in tante città italiane, che poteva sostenere economicamente l’iniziativa.

L’abbiamo chiamata la rivoluzione delle tre C, Crowdsourcing, Crowdfunding e Coworking e così è nato il progetto HUB spa, la prima società per azioni per l’innovazione sociale, basata sul crowdsourcing di 70 soci che hanno competenze diverse, fanno anche lavori differenti (professionisti, imprese, docenti, creativi, ricercatori, studenti) ciascuno dei quali ha investito una quota uguale di 3.000 euro formando un capitale sociale di circa 200.000 euro in una forma che ha anticipato nel 2012 l’equity crowfunding.

Abbiamo pensato che la società poteva sostenersi promuovendo il coworking con oltre 60 postazioni di lavoro condiviso. Sul coworking vorremmo aggiungere qualche parola perché a Napoli è ancora praticamente assente, tranne qualche rarissima e piccola eccezione.

Il coworking rappresenta una nuova organizzazione, una nuovo approccio mentale al lavoro, che non consiste più nella ricerca del lavoro, nell’attesa del lavoro ma nella creazione di nuovo lavoro attraverso la collaborazione, la condivisione e la contaminazione delle idee e delle esperienze di ciascun coworker.

Siamo abituati, anche qui a Napoli, allo studio associato per dividere le spese. Ma tale pratica non a nulla del coworking che invece modifica profondamente le prassi lavorative tradizionali del nostro Paese basate prevalentemente su luoghi e competenze monovalenti. Il coworking invece è basato sulla condivisione di spazi, attrezzature, personale, momenti di socializzazione e di svago, sulla qualità e sulla dedizione, scambiando competenze e contagiandosi con discipline e argomenti diversi dalle singole specializzazioni.

Il coworking azzera il concetto di disoccupazione, cioè quel tempo un po’ angosciante che passa tra la fine degli studi e l’ingresso nel cosiddetto mondo del lavoro, oppure da una esperienza lavorativa conclusa e l’arrivo di un’altra. I luoghi di coworking riempiono quel tempo di transizione trasformandolo in uno spazio di opportunità.

HUB spa ha scelto un territorio difficile per sperimentare tutto ciò, la periferia a Nord di Napoli e a Sud di Caserta, la sede è a Giugliano in Campania, cuore della Terra dei Fuochi, in un importante Palazzo storico recuperato all’abbandono, con 800 mq di spazi disponibili per postazioni di coworking, meeting, eventi di socializzazione, mostre.

In poco più di un anno abbiamo organizzato tantissime iniziative e diversi servizi: oltre al networking tra centinaia di contatti in diversi paesi, e alle postazioni di coworking, ospitiamo il FabLab Napoli offrendo corsi gratuiti sulla prototipazione digitale e su Arduino, abbiamo una piattaforma congiunta di crowdfunding, insieme a DeRev, per il design, l’innovazione sociale e le startup, inoltre offriamo servizi di business clinic alle aziende del territorio e abbiamo una HUB STARTUP SCHOOL per l’accelerazione dei progetti di impresa.

Stiamo lavorando anche ad uno spinoff di HUB su un tema affascinante, quello della realtà aumentata con dispositivi indossabili. A tal proposito siamo stati aggiudicatari, come soggetto capofila insieme alla Seconda Università di Napoli, alla Federico II, al CNR cibernetica e ad altre due società campane, di un cospicuo finanziamento di oltre 1.000.000 di euro, sul bando PON del MIUR per il sostegno alle Start Up. Il progetto, denominato CHEESE, ha lo scopo di progettare un prototipo di visore, tipo occhiali di Google, da utilizzare in ambito museale.

Sappiamo che la sfida è difficile e pensiamo di aver bisogno di tutti voi, protagonisti ed appassionati dell’innovazione ma, soprattutto, desiderosi di dare un contributo per il rilancio economico e sociale della nostra regione e del nostro Paese. Alcuni di voi sono già venuti a trovarci dando un contributo importante all’iniziativa, Riccardo Luna ci è stato vicino in diverse occasioni.

Pensiamo di essere insieme a voi, in questi luoghi difficili, un po’ dei Pionieri, nel senso etimologico più frequente della parola, ovvero pionieri come anticipatori, precursori dei tempi, innovatori perché il coworking, le startup, il crowdfunding, la realtà aumentata rappresentano modalità nuove nel lavoro, nell’impresa, nell’economia e nella tecnologia.

Ma ci piace anche l’altra etimologia: Pionieri significa infatti anche uomini e donne specializzati nei “lavori di fortificazione”; in questo senso i progetti del Next di oggi, di cui HUB spa è solo un esempio, ma anche i tanti che non conosciamo, nascono in un momento storico delicato e alcuni di essi in territori difficili, in questa prospettiva allora insieme a voi siamo dei pionieri nel senso che abbiamo l’obiettivo di fortificare il tessuto culturale, economico e sociale del nostro Paese.

Armando Di Nardo, 8 giugno 2014